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gestione progetti pilastri project management

Quali sono i pilastri del Project Management?

 

Non c’è da meravigliarsi, alla maggior parte delle persone il termine gestione progetto suona molto astratto e vago. Ironia della sorte, tutti noi o quasi siamo spesso impegnati in qualche tipo di gestione progetti nella nostra vita quotidiana. A volte però semplicemente non siamo in grado di mettere a fuoco da soli quali sono le fasi consequenziali della gestione di un progetto.

Sorpreso? Ogni singola attività che svolgi durante il giorno, ogni piccolo passo che fai per completare le tue attività quotidiane, tutto fa parte della gestione progetto. Nella sua definizione essenziale infatti il significato di project management riguarda la corretta organizzazione e distribuzione delle risorse e delle attività all’interno del flusso di lavoro. Del resto un sistema di gestione progetti si compone di tante fasi e i pilastri del project management poggiano su solide fondamenta: una serie di buone pratiche, metodologie e strumenti per portare a termine un progetto migliorando a livello di tempistiche e di costi. Tenendo sempre a mente l’obiettivo finale, che resta quello di portare a termine un lavoro nel miglior modo possibile.

 

Gestione progetto e organizzazione d’impresa

 

Anche se sembra abbastanza semplice, quando si tratta di affari e delega a differenti team la situazione diventa molto più complessa. Per non parlare del fatto che non esiste un sistema universale adatto a tutti che puoi semplicemente copiare e incollare per regolare ogni attività o progetto. Probabilmente adesso non posso ancora far emergere in modo abbastanza chiaro quanto sia IMPORTANTE avere un team fidato di project manager professionisti, ma di qui alla fine dell’articolo questa necessità dovrebbe diventare molto più chiara.

Poiché non esiste un sistema gestione progetti universale, nel corso del tempo sono state sviluppate metodologie diverse. Ognuna ha i suoi vantaggi e suoi svantaggi e, a seconda delle esigenze della tua azienda, potrebbe funzionare meglio o peggio dell’altra.

 

Project Management Tradizionale: significato e fasi

 

Nel suo significato classico il Project Management Tradizionale (TPM) viene anche definito gestione del progetto “a cascata” perché segue un ordine lineare. In altre parole, puoi passare alla fase successiva solo dopo aver completato quella precedente. Si tratta dunque di pianificare e suddividere il progetto in attività più piccole che devono essere completate prima di passare alla fase successiva. E sebbene tu abbia la libertà di suddividere il progetto in fasi di tua scelta, ci sono sempre sei fasi.

 

Le 6 fasi consequenziali della gestione di un progetto

  1. Avvio
  2. Pianificazione
  3. Progettazione
  4. Esecuzione
  5. Test
  6. Monitoraggio e completamento.

 

Avvio

Come suggerisce il nome, l’avvio è la fase in cui il team fa il brainstorming sul prodotto e sui requisiti necessari per portare prodotto e progetto al traguardo.

 

Pianificazione e progettazione

Mi piace riferirmi a questa fase come a una sorta di ‘fase di abbinamento’. In questa fase infatti si cerca di trovare il miglior design che andrà a soddisfare i requisiti del prodotto. Devono calzare come un guanto.

 

Esecuzione e test

È qui che le cose iniziano davvero a scaldarsi e le fasi precedenti vengono messe alla prova. La fase di test è, naturalmente, un passo logico da seguire. Serve per capire se ci sono problemi tecnici, di design o qualsiasi altro tipo di problema o inconveniente da risolvere. Ricorda, non potrai andare avanti finché ogni fase non è stata completata. Quindi, tutto ciò che deve ancora essere aggiustato, dalla fase di test torna sempre indietro e riparte dalla fase di esecuzione, finché tutto non funziona davvero senza intoppi. E sì, hai capito bene, potresti tornare alla fase di esecuzione più volte prima di passare alla fase successiva. Per quanto fastidioso possa sembrare, è fondamentale che tutto sia appianato, risolto.

 

Monitoraggio e completamento

La fase di monitoraggio e completamento sembra la fase finale, ed effettivamente lo è. Ma è quella che in un certo senso non finisce mai. Sebbene il tuo progetto/prodotto abbia effettivamente preso vita, ha ancora bisogno di manutenzione, aggiornamento, supporto e miglioramenti regolari.

A seconda del progetto, potresti non aver bisogno di tutte le fasi, ma avrai sicuramente bisogno di un buon strumento che ti segua nel project management versione tradizionale. Poiché questa metodologia è fortemente focalizzata sul tempo, cosa c’è di meglio del diagramma di Gantt? Per maggiori informazioni sugli strumenti di project management, puoi consultare la nostra breve guida su questo argomento.

 

I Vantaggi del Project Management tradizionale

 

Al giorno d’oggi tante persone rifiutano qualsiasi cosa sia connessa alla tradizione, pensandola come qualcosa di obsoleto o vecchio. Sebbene ciò sia vero in alcuni casi, quando si tratta del TPM, i suoi “vecchi” valori sono in realtà quelli che lo tengono ancora vivo e vegeto. Non sarebbe stato in grado di resistere alla prova del tempo se non avesse delle qualità che riguardano i pilastri stessi del project management. Il più grande vantaggio del TPM è la sua struttura e organizzazione. In estrema sintesi il metodo tradizionale è un sistema gestione progetti in grado di funzionare bene nelle seguenti situazioni:

  • C’è un contratto chiavi in ​​mano ed è stato sottoscritto per un breve periodo di tempo.
  • Ci sono regolamenti specifici (come quelli relativi alla Sicurezza e alla Salute) con vincoli specifici che devono essere impostati prima.
  • Esiste una documentazione ampia e completa su ciò che deve essere preparato.
  • È un progetto che coinvolge l’IT in una minima parte ma coinvolge reparti operativi e funzionali. Tutto è organizzato in modo accurato, c’è tempo per testare le cose correttamente e assicurarsi che il risultato finale sia il migliore. Ciò riduce la quantità di stress e mitiga il rischio di un progetto fallito.

 

Gli Svantaggi del Project Management tradizionale

 

Molto spesso la più grande forza può essere anche la più grande debolezza. Come due facce della stessa medaglia. Se applichiamo quest’idea al TPM, significa che la stessa rigidità organizzativa può essere il suo principale nemico. Oggi più che mai viviamo in una società che cambia costantemente e ad un ritmo così elevato che può risultare difficile stare al passo con tutto. Quindi, il problema del TPM è la sua incapacità ad essere più flessibile, a piegarsi, essere meno rigido. Le idee di solito sembrano belle sulla carta, ma per fornire un prodotto che soddisfi quei criteri ci vogliono molte prove ed errori ripetuti. In altre parole, il team deve avere quella libertà di sperimentare e cambiare le cose fino all’ultimo minuto senza influenzare il risultato finale. Con il TPM, questo non è possibile, perché è un sistema di gestione progetti a struttura fissa e pianificata. Tuttavia, ogni metodologia ha la sua nicchia e lo stesso vale per il TPM. Se hai letto i nostri articoli precedenti, dovresti aver capito ormai che ogni metodologia può essere perfetta a seconda delle tue esigenze.

Continuiamo la nostra piccola passeggiata lungo la corsia delle metodologie. Prossima tappa: metodo Agile.

 

Il Project Management con Agile

 

Sebbene Agile sia in circolazione dagli anni ’50, è un metodo diventato popolare nel 2001 quando è stato pubblicato l’Agile Manifesto. Il metodo agile ha fornito qualcosa che mancava al TPM: flessibilità e capacità di cambiare (da cui il nome agile). L’approccio agile o iterativo organizza il lavoro in piccoli incrementi, con l’accento sulla collaborazione tra i team. A differenza del TPM, non è necessario che ogni fase termini per poter avviare l’altra. In questo modo si lavora su ogni passaggio, su ogni attività individualmente. Poi si testa ciascuna delle fasi e si uniscono tutti i punti per ottenere un quadro generale. Grazie a questi piccoli passaggi individuali siamo in grado di effettuare cambiamenti in corso d’opera e adattamenti improvvisi che sono inevitabili.

 

I Vantaggi del Project Management con Agile

 

È proprio questa flessibilità che rappresenta il più grande vantaggio di Agile ed è il motivo per cui tante altre metodologie lo utilizzano come framework operativo. Puoi praticamente modellarlo in qualsiasi forma tu voglia. È adatto a progetti senza limiti.

 

Gli Svantaggi del Project Management con Agile

 

Forse non sarai affatto sorpreso nello scoprire che il più grande vantaggio di Agile è anche il suo più grande svantaggio. Sì, sto parlando della flessibilità. Probabilmente lo capisci anche dalla vita reale. A volte, quando ottieni tutta la libertà che desideri e un percorso chiaro per fare ciò che vuoi, è allora che ti senti più perso, non sapendo cosa fare. Si potrebbe obiettare che ciò è parte della stessa natura umana, che ha bisogno costantemente di essere guidata o almeno di avere una facilitazione alla guida. Quando applichiamo questo concetto ad Agile, scopriamo che essere così flessibili può farci più facilmente perdere la direzione. La flessibilità rende anche più difficile osservare esattamente come sta andando il progetto. Per dirla in parole più semplici, puoi facilmente perdere la concentrazione con Agile, quindi è necessario assicurarsi che i team comunichino costantemente tra di loro.

Infine è bene essere consapevoli: se Agile non fa per te, fortunatamente ci sono altre metodologie da tirar fuori come assi nella manica. Il prossimo metodo che vi andiamo a presentare è Scrum.

 

Il Project Management con Scrum

 

Scrum combina alcune funzionalità del TPM e della gestione del progetto Agile e fornisce una struttura organizzata e tuttavia flessibile. È stato introdotto per la prima volta nel 1986 e il termine è stato preso in prestito dal rugby, che ci crediate o no, perché si riferisce alla formazione dei giocatori. Da questi primi dati potrai tranquillamente evincere che una delle caratteristiche principali di Scrum è l’importanza data al lavoro di squadra. In altre parole, la squadra lavora all’unisono. Come in Agile, anche i progetti in Scrum sono divisi in attività più piccole e indipendenti l’una dall’altra in termini di completamento. Inoltre, ogni attività riceve un tempo assegnato nello sprint – si tratta dell’arco temporale in cui l’attività deve essere svolta. Gli sprint possono durare da due settimane fino a un mese, ma più comunemente durano due settimane. Puoi anche avere sprint giornalieri, in cui spedisci solo una certa fase del progetto. Proprio questa “ossessione” per il tempo collega Scrum al TPM e fornisce più struttura. 

Una cosa interessante di Scrum è la premessa da cui parte: non possiamo prevedere nei minimi dettagli la portata, il livello di cambiamento che inevitabilmente entrerà in gioco. Perché è molto probabile che, durante il processo, un cliente cambi idea sulle proprie esigenze relative al prodotto/servizio da erogare. Per questa ragione non puoi aver già fatto piani e strategie definitive. In questo senso Scrum include il cambiamento come elemento essenziale tra i pilastri del project management. È qui che entra in gioco il lavoro di squadra. Dal momento che non puoi sapere con estrema precisione come si svilupperanno le cose, invece di concentrarti su quei dettagli che tecnicamente non puoi controllare, devi agire pensando alla consegna rapida e al rapido adattamento alle circostanze e alle condizioni di mercato in continua evoluzione. Al fine di massimizzare l’efficienza nella consegna, le responsabilità sono suddivise in tre ruoli: il Product Owner (PO), lo Scrum Master e il Team. Questi ruoli ottimizzano la comunicazione tra i membri del team.

 

I 4 ruoli in Scrum

 

Il Product Owner

Il PO un portavoce del cliente. Si assicura che le esigenze e i desideri del cliente siano chiaramente espressi in fase di progettazione e realizzazione. Questa figura deve avere un quadro ampio degli elementi in gioco, perché collega i team di sviluppo e gli stakeholders. Il suo compito non è quello di suggerire una soluzione tecnica, ma piuttosto di comunicare ciò di cui l’azienda ha bisogno, chiedere perché ne ha bisogno e trasmettere il messaggio a tutti gli stakeholder.

 

Lo Scrum Master

Non è un tradizionale team leader o un project manager nel suo significato classico, ma funge da cuscinetto tra il team e qualsiasi elemento esterno che possa distrarre. Lo Scrum Master assicura che si segua il framework Scrum. Incoraggia la squadra a migliorare. Ciò che distingue lo Scrum Master da un tradizionale Project Manager è che non gestisce persone, o in altre parole, fornisce una guida molto limitata perché ci si aspetta che in Scrum il team sia auto-organizzato.

 

Il Team

Abbiamo già detto che il team è in un certo senso la base della metodologia Scrum. Funziona come un’unità che svolge tutti i compiti. A differenza degli approcci più tradizionali, il team è auto-organizzato e persino incoraggiato a comunicare direttamente con i clienti e le parti interessate al fine di comprendere meglio i problemi e ottenere feedback preziosi.

 

Le Riunioni e gli Sprint in Scrum

 

Ciò che distingue Scrum dai suoi fratelli è la quantità di riunioni. Scrum si basa su 5 tipi di riunioni: 

  • Affinamento del Backlog
  • Sprint Planning
  • Daily Scrum
  • Sprint Review
  • Sprint Retrospective.

 

Affinamento del Backlog

L’affinamento, detto anche grooming del Backlog è il processo di revisione degli elementi del Backlog di prodotto. Si avanza verificando che tutti siano stati adeguatamente preparati e ordinati, in modo che l’ordine stabilito funga da guida su dove e come dirigere l’attenzione del team e come assegnare priorità alle attività. Questa fase preliminare è importantissima: in definitiva è qui che si definisce l’efficienza degli sprint che si andranno a fare.

 

Sprint Planning

Il planning segue logicamente l’incontro precedente di affinamento. Quando il PO decide dove si ci si deve concentrare primariamente, il team ottiene un quadro più chiaro di ciò che deve costruire e del perché farlo.

 

Meeting Quotidiano

I meeting giornalieri sono semplici incontri che non dovrebbero durare più di 15 minuti. Sono anche chiamati stand-up, perché si svolgono in piedi. Lo scopo principale di questi incontri è che il team si aggiorni a vicenda sui progressi.

Alla fine di uno sprint, il team organizza due eventi: la revisione dello sprint e la retrospettiva dello sprint.

 

Sprint Review

La revisione dello Sprint o Sprint Review è fondamentale. Per procedere a farla bisogna che tu abbia un prodotto consegnabile alla fine di ogni sprint. La revisione è estremamente importante perché dà l’opportunità ai membri del team di presentare il lavoro agli stakeholder e vedere fino a che punto le esigenze sono state soddisfatte.

 

Sprint Retrospective

La retrospettiva dello sprint si svolge dopo la revisione dello sprint e fornisce lo spazio per il feedback necessario. È qui che il team discute su cosa è andato bene, cosa si deve ancora lavorare o migliorare e, in definitiva, cosa si deve completare.

 

I Vantaggi del Project Management con Scrum

 

Scrum è adatto a progetti in cui la consegna deve essere rapida. Inoltre, Scrum aiuta il team ad adattarsi ai cambiamenti improvvisi. Facendo le cose attraverso piccoli incrementi e testando costantemente, è molto più facile capire dove si trova il problema e risolverlo in un batter d’occhio. E sebbene l’enorme quantità di riunioni e delega di compiti possa sembrare un po’ scoraggiante e persino opprimente all’inizio, è utile quando nel team ci sono persone inesperte che ancora non comprendono appieno i progetti o le attività. In questo caso va bene perché c’è sempre qualcuno che si occupa dell’intero progetto.

 

Gli Svantaggi del Project Management con Scrum

 

Sì, probabilmente hai già capito. Anche la grande quantità di incontri e sprint può essere uno svantaggio. Alcune persone la trovano davvero stressante perché hanno la sensazione che l’accento sia più sulla pianificazione degli sprint che sul lavoro effettivo. Diventa anche più complicato preparare budget e piani e stimare un progetto complessivo quando ci sono molte funzioni. Inoltre, a questo livello è difficile integrare un progetto in Scrum che ha altri reparti che non lavorano su Agile. Un altro aspetto negativo secondo alcuni è che la necessità di una consegna così rapida può forse tarpare le ali ad alcune idee che sarebbero fiorite nel tempo. Ultimo, ma non meno importante, alcune persone credono che le consegne non debbano avvenire con tale frequenza.

Siamo a metà del nostro articolo e finora abbiamo discusso di TPM, Agile e Scrum. Le pagine seguenti sveleranno altre tre metodologie: Scaled Agile, Lean e Kanban.

 

Il Project Management con Scaled Agile Framework (SAFe)

 

Mi piace definire il framework Scaled Agile come il bambino di famiglia, considerando la sua tenera età – di appena 9 anni, con l’ultima edizione pubblicata a gennaio del 2020. Ma non essere confuso dalla sua giovane età. SAFe ha molte cose da offrire e secondo le statistiche è uno degli approcci al project management più popolari e comuni al giorno d’oggi.

Vediamo se questa popolarità è davvero ben meritata. SAFe è progettato non tanto come una singola metodologia, ma come una grande base di conoscenza di best practice comprovate che i team hanno utilizzato per fornire prodotti software di successo. In poche parole, la base di conoscenza consiste in principi e pratiche comprovati e integrati per aiutare l’agilità aziendale. È un processo continuo perché nuove cose e pratiche vengono aggiunte proprio adesso, nel mentre ne parliamo.

Lo Scaled Agile Framework si basa su dieci principi intesi a migliorare l’azienda nel suo insieme, ispirando processi decisionali lean/agile oltre i confini funzionali e organizzativi. Questi principi derivano da quelli esistenti nella metodologia lean/agile e hanno lo scopo di influenzare le decisioni non solo di leader e manager, ma di tutti i membri dell’organizzazione. Ci limiteremo in questa sede ad elencarli, non approfondiremo questi principi in questa sede, perché si tratta di un argomento a sé stante.  

 

I 10 principi dello Scaled Agile Framework

 

  1. Abbraccia una visione economica
  2. Applica il system thinking
  3. Assumi variabilità e Preserva opzioni
  4. Costruisci in modo incrementale con cicli di apprendimento integrati veloci
  5. Basa le pietre miliari sulla valutazione obiettiva dei sistemi di lavoro
  6. Visualizza e limita i lavori in corso, riduci le dimensioni dei batch e gestisci le lunghezze delle code
  7. Applica la cadenza (timing), sincronizza con la pianificazione tra più livelli
  8. Sblocca la motivazione intrinseca ai knowledge workers
  9. Decentralizza il processo decisionale
  10. Organizza tutto intorno al valore

 

I principi fondamentali non sono gli unici nuclei del metodo. SAFe ha anche una serie di valori fondamentali. Come i valori che abbracciamo nella vita di tutti i giorni e che si riferiscono alle cose che dobbiamo avere o su cui lavorare, i valori nel SAFe implicano lo stesso ragionamento. Vengono introdotti per migliorare la cultura del lavoro interna al team mentre invitano le persone dovrebbero comportarsi in quel determinato modo all’interno di quella cultura per essere più efficienti. E naturalmente, questi valori fondamentali sono intrecciati con i principi.

 

I Vantaggi del Project Management con Scaled Agile Framework (SAFe)

 

Il SAFe è sicuramente adatto alle aziende con un gran numero di team, rende i progetti più trasparenti, aiuta i team interfunzionali a comunicare meglio perché richiede un alto livello di coordinamento e allineamento tra team e livelli di gestione che aumentano la dipendenza dal lavoro. Consente alle persone coinvolte di vedere il quadro generale.

 

Gli Svantaggi del Project Management con Scaled Agile Framework (SAFe)

 

Sul lato degli svantaggi, alcuni ritengono che il framework SAFe non sia puramente agile, perché richiede troppa pianificazione anticipata e un’alta definizione dei processi. Inoltre, SAFe ha più un approccio top-down al processo decisionale piuttosto che un approccio basato sul team. Ciò può minare alcuni dei principi agili fondamentali, come la proprietà collettiva, l’adattabilità e i ruoli meno fissi. Questo svantaggio ha portato il SAFe a essere criticato come metodo gerarchico e in un certo senso poco flessibile.

Come puoi vedere, indipendentemente dall’approccio che stiamo affrontando, i maggiori punti deboli finora sembrano essere l’inflessibilità e la rigidità.

 

Il Project Management con Lean

 

Prima di andare avanti, facciamo solo un breve riassunto. In poche parole, a parte il TPM, tutti gli altri approcci o metodologie sono scaturiti da Agile in un modo o nell’altro. Come Agile, cercano tutti di suddividere il progetto in blocchi più piccoli. Differiscono però in molti aspetti e uno di questi riguarda la gestione di ogni parte del progetto.

Agile si concentra sulle parti consegnabili, Scrum riguarda la risoluzione dei problemi di gestione attraverso un sacco di riunioni, il metodo SAFe segue la linea che molte teste lavorano meglio di una. Ora eccoci al metodo Lean. Anche il Lean si basa molto su Agile ma, naturalmente, offre funzionalità che non esistono in Agile. Il collegamento mancante riguarda  i processi del flusso di lavoro. Il focus è su una qualità costante e invariata, che ogni parte del tuo progetto esca, venga consegnata con la stessa qualità. L’approccio Lean mira a ridurre tutto il resto che non aggiunge valore.

 

La metodologia Lean si basa su 3 idee

 

  • Fornire valore dal punto di vista del cliente
  • Eliminare gli sprechi (cose che non apportano valore al prodotto finale)
  • Perseguire il miglioramento continuo

 

I Vantaggi del Project Management con Lean

 

Ciò che rende Lean così eccezionale è la sua flessibilità e l’attenzione alla qualità di ogni fase. Inoltre, incoraggia la responsabilità condivisa e la leadership. Lean crede nelle persone dietro il progetto. Ritiene che tutti i membri, a qualsiasi livello della gerarchia del progetto, possano contribuire e fornire idee o feedback utili. Il metodo Lean cerca anche di abbreviare i cicli di sviluppo del prodotto e scoprire rapidamente se un dato concetto di business è fattibile (eliminando gli sprechi). Quando un team si concentra sulla fornitura di valore, sarà più produttivo ed efficiente.

 

Gli Svantaggi del Project Management con Lean

 

Ricordi la qualità di consegna uguale che abbiamo menzionato come uno dei tratti unici di Lean? Sì, sì, hai ragione, è anche uno dei suoi anelli deboli. Lean tratta tutto allo stesso modo, ogni passaggio, ogni porzione del progetto. In realtà, ed in pratica, non tutti i passaggi sono ugualmente importanti per il completamento di un progetto. Ciò non significa che non dovresti prestare loro attenzione, ma non hanno per così dire tutti bisogno dello stesso livello di attenzione. Considerando che uno dei focus di Lean è il miglioramento continuo, potrebbe non essere sempre chiaro se il progetto sia davvero finito o meno.

E ultimo, ma non meno importante…

 

Il Project Management con Kanban

 

A prima vista, Kanban potrebbe sembrare il più caotico tra gli approcci sopra descritti. Se ti chiedi perché, il motivo è semplice: puoi lasciare le attività del progetto in varie fasi fino a quando non sono necessarie. Ciò significa spesso ‘guai’ e potresti spesso avere l’impressione che le cose non stiano andando secondo i piani. Ma la realtà è diversa. Le due pratiche principali di Kanban sono visualizzare il tuo lavoro e limitare i lavori in corso (Work in Progress – WIP). Kanban gestisce il flusso di lavoro direttamente sulla scheda Kanban. I limiti WIP per le fasi di sviluppo forniscono ai team di sviluppo un feedback immediato sui problemi comuni del flusso di lavoro.

Le schede Kanban, progettate per il contesto in cui vengono utilizzate, variano notevolmente. L’obiettivo è rendere chiaro ai partecipanti e alle parti interessate il flusso di lavoro generale e lo stato di avanzamento dei singoli elementi. Mentre le schede fisiche sono popolari tra alcuni team, le schede virtuali sono un must in qualsiasi strumento di sviluppo software agile per la loro tracciabilità, collaborazione più semplice e accessibilità da più posizioni.

Kanban richiede la comunicazione in tempo reale per assumere piena consapevolezza e trasparenza nel lavoro. Gli elementi di lavoro sono rappresentati visivamente su una lavagna kanban, consentendo ai membri del team di vedere lo stato di ogni parte del progetto in qualsiasi momento. Ciò offre ai team opzioni di pianificazione più flessibili, output più rapidi, messa a fuoco più chiara e trasparenza durante tutto il ciclo di sviluppo.

Kanban può essere flessibile quanto vuoi, ma ha quattro principi per aiutare la spedizione del progetto.

 

I 4 principi di Kanban

 

Schede

Ogni attività ha una scheda che include tutte le informazioni rilevanti su di essa; È una sorta di promemoria in cui le informazioni più importanti sono tutte in un unico posto.

 

Limite lavori in corso

Limita il numero di carte in gioco contemporaneamente; questo impedisce ai team di impegnarsi eccessivamente.

 

Flusso continuo

Nessun riposo per gli audaci. Organizzi l’elenco degli arretrati in ordine di importanza e ti assicuri che non ci sia un momento di inattività ma che si lavori sempre su qualcosa.

 

Miglioramento costante

Analizzare il flusso per vedere quanto è efficiente il tuo lavoro, cosa deve essere migliorato o modificato.

 

I Vantaggi del Project Management con Kanban

 

Kanban è sicuramente molto adatto per i team che non hanno bisogno di molta gestione e sono auto-motivati. Assegnando solo la quantità di lavoro necessaria al tuo team, Kanban aiuta a ridurre lo stress per le scadenze e rende il team più concentrato. È più rilassato di Scrum, non c’è una domanda così alta di sprint e non c’è sovraccarico di lavoro.

 

Gli Svantaggi del Project Management con Kanban

 

Se hai un progetto che devi concludere prima di una certa scadenza, l’approccio Kanban rilassato potrebbe non essere la soluzione giusta. Inoltre, tenendo conto del fatto che i team che utilizzano Kanban dovrebbero essere abbastanza indipendenti, potrebbe non essere la soluzione migliore per i team che necessitano di più struttura e guida e per le squadre in cui i membri del team non hanno competenze sovrapposte.

Se non conoscevi questi approcci prima di leggere questo articolo, può essere difficile mettere tutte le cose in comparazione. Ecco perché creeremo per te una tabella con tutte le caratteristiche chiave per ogni approccio.

 

QUALE METODOLOGIA SCEGLIERE?

 

Come è stato detto abbastanza spesso in questo articolo e nei nostri precedenti articoli sulla gestione del progetto, non c’è davvero una risposta definitiva né giusta a questa domanda. Questa guida quasi perfetta è esattamente ciò che suggerisce il nome: una guida introduttiva in modo da poter ottenere le basi e confrontare queste metodologie. Ognuna di loro condivide qualche somiglianza con gli altri, ma ognuna di loro ha i suoi tratti specifici che la rendono unica. I team di sviluppo software in generale tendono a innamorarsi delle pratiche agili perché acquisiscono i principi di base in tempi relativamente brevi. Se sei abbastanza fortunato, sarai in grado di trovare immediatamente il tuo approccio. Ma come spesso si scopre, devi provare a combinare molti approcci prima di trovare quello perfetto per il tuo tipo di azienda. La cosa cruciale è usare qualsiasi approccio perché fornirà una qualche forma di struttura e poi, nel corso del tempo, potrai conoscere meglio di cosa hai bisogno.

Oppure puoi assumere un team di project manager esperti che ti aiuteranno a organizzare i progetti e fornire più struttura e crescita alla tua attività, in modo che tu possa fare ciò in cui sei esperto, mentre gli esperti di PM fanno ciò per cui sono specializzati. Alla fine del giorno, è tutto così semplice.

 

CHI SIAMO

 

Partiamo da Luciano Castro, fondatore dell’azienda. Luciano è un manager guidato dal business con oltre 15 anni di esperienza come CTO e CEO in aziende multinazionali e startup. Ha un forte background tecnico in ambito IT e ottime capacità gestionali ed è innamorato delle metodologie Agile e Lean:

  • 15 anni di esperienza
  • 8 Certificazioni
  • 11 libri pubblicati

Ma non c’è io nella parola Team, quindi Luciano non è l’unica persona che lavorerà al tuo fianco quando scegli Luciano Castro & Partners.

Avrai un team di Project Manager e Product Manager esperti specializzati in Scrum, Waterfall, Design Thinking e Lean. Nel nostro palmares abbiamo più di 2000 progetti completati con successo sia con piccoli e grandi team. Possediamo anche certificazioni in PMP, Agile, Scrum, ITSQB, ITIL e Microsoft. Numeri impressionanti, ma non saremmo stati in grado di farlo con successo senza essere dedicati, appassionati, senza lavorare duramente per fornire la metodologia e l’approccio più adatti a te. Gestiremo ogni fase del viaggio del tuo prodotto e organizzeremo i tuoi compiti e progetti per fasi e priorità. 

Il nostro team sarà lì per monitorare continuamente ogni fase del processo e aiutare la tua azienda a crescere ancora di più.

 

Fonti:

The Ultimate Guide to Project Management by Zapier Team 

https://www.atlassian.com/

https://en.wikipedia.org/wiki/Scrum_(software_development)

https://www.scrum.org/ 

https://kanbanize.com/lean-management/what-is-lean-management