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Cloud computing Italia 2022: 3 sfide e 4 trend

 

Nell’ambito della Missione 1 del PNRR, raccolta sotto la dicitura “digitalizzazione e innovazione”, il Cloud Computing riveste un ruolo centrale.

La nuvola informatica è la tecnologia che semplifica la transizione digitale e ottimizza l’adozione e la gestione delle risorse informatiche.

I vantaggi del Cloud Computing, rispetto ai data center tradizionali, sono così sintetizzabili:

  • Infrastrutture computazionali scalabili ed espandibili
  • Flessibilità e immediatezza
  • Riduzione dei costi
  • Efficientamento energetico e sostenibilità ambientale.

Alla luce di questi punti, il Cloud Computing è destinato a mantenere una curva di crescita esponenziale direttamente proporzionale all’incremento del volume dei dati trattati e alla diffusione dei servizi digitali.

Tale crescita impone la necessità di attuare una strategia di Cloud, a livello nazionale, che da un lato tenga conto delle modalità di erogazione dei servizi e dall’altro affronti le sfide principali insite nel modello di sviluppo.

>> Trovi un approfondimento qui: Strategia Cloud e Bando PSN

Per chiarire quali sono i servizi Cloud e come si differenziano in base alle risorse offerte, puoi fare riferimento alla cosiddetta Piramide del Cloud.

cloud computing service pyramid

Fatta tale premessa, siamo adesso in grado di entrare nel merito di quelle che si preannunciano come le sfide strategiche e le opportunità (trend) che il Clouding si troverà a fronteggiare dal 2022 in avanti.

Le possiamo unificare sotto le seguenti 3 macro categorie:

  1. Autonomia digitale e tecnologica del Paese
  2. Sicurezza nazionale dei dati e dei servizi
  3. Resilienza

 

3 sfide Cloud Computing

 

#1 Cloud Computing: la sfida dell’autonomia

 

Essere autonomi nel controllo delle infrastrutture digitali per il Cloud vuol dire essere autonomi nello stoccaggio e nell’elaborazione dei dati e dei software. Una conditio sine qua non per gestire i processi della transizione digitale in Italia.

Allo stato attuale i servizi e le piattaforme digitali, nonché le infrastrutture che consentono il loro funzionamento, sono per la gran parte in mano ad aziende extra UE: le quote di mercato delle aziende europee, relativamente alle suddette infrastrutture, ammontano al 10%.

Una criticità evidente che pone gli Stati Europei, Italia compresa, in una condizione contrattuale di debolezza di fronte al rischio di modifiche unilaterali nelle condizioni.

Cosa succederebbe se un servizio cloud PA, in mano a un’azienda extra UE, fosse oggetto di situazioni potenzialmente non gestibili? Potremmo assistere all’improvviso (e non negoziabile) aumento dei costi di erogazione o, addirittura, all’interruzione del servizio.

Ecco perché l’autonomia tecnologica è la prima sfida che il Cloud Computing si trova ad affrontare al fine di avere il controllo sull’erogazione e sulle sue funzionalità.

Il raggiungimento dell’autonomia digitale è la premessa per la promozione di un ecosistema tecnologico (p. es. A.I., IoT, Cloud Computing) propedeutico allo sviluppo organico e complessivo del sistema Paese.

 

#2 Cloud Computing: la sfida del controllo

 

Direttamente collegata al tema dell’autonomia tecnologica, è la sfida sul controllo del trattamento dei dati. Se, come detto, la gestione delle infrastrutture Cloud è in mano al 90% a provider extra UE, la normativa di riferimento è quella vigente in tali Paesi.

Tale fattispecie autorizza, qualora sussistano le circostanze previste, l’eventuale richiesta al fornitore dei servizi Cloud per concedere l’accesso ai dati presenti sui sistemi.

In virtù di suddetto contesto, potremmo assistere alla possibilità per un Paese Terzo di accedere al flusso di dati sensibili e/o strategici.

Approfondimento normativo: cosa dice la Sentenza Schrems II della CGUE?

La strategia Cloud Italia ha provveduto alla classificazione dei dati in modo da individuare quali sono le tipologie gestibili da un fornitore extra UE (attraverso un Cloud pubblico) e quali tipologie di dati, invece, devono essere gestite da un fornitore Cloud Qualificato (atto a soddisfare requisiti stringenti di sicurezza).

classificazione dati e servizi cloud

Il controllo dei dati ha impatto sugli equilibri geopolitici a livello internazionale.

 

#3 Cloud Computing: la sfida della resilienza

 

Come si applica il concetto di resilienza all’ambito informatico e in particolare al Cloud Computing?

vocabolario resilienza

Per reggere l’urto di un ostacolo improvviso e per superare la crisi da esso derivante, le infrastrutture Cloud devono mettere in campo una serie di accorgimenti preventivi e di misure di pronto intervento.

Ad esempio per alzare il livello di resilienza nel caso di un attacco cyber, oppure di un guasto tecnico, la strategia prevede:

  • Prevenzione = applicazione di controlli stratificati di sicurezza, secondo le caratteristiche specifiche dei dati trattati e dei servizi erogati.
  • Azione = funzionalità di disaster recovery e di continuità di servizio, in luoghi geograficamente individuati e distribuiti sul territorio nazionale (vedi PSN).

Lo strumento individuato per attuare sia la prevenzione che l’azione è il processo di qualificazione dei fornitori di Cloud pubblico e dei loro servizi. Il Cloud Qualificato PA ha caratteristiche tecnologiche e architetturali tali da poter fronteggiare non soltanto le emergenze di sicurezza, l’attacco informatico ad esempio, ma anche scenari collegati alla situazione di vendor lock-in.

vendor lock-in significato

Uno degli aspetti più interessanti della resilienza nella strategia Cloud Italia è l’armonizzazione in chiave europea. In questa ottica è stato avviato il progetto GAIA-X 7 che ha l’obiettivo di standardizzare e di rendere inter-operativi i servizi, al fine di sviluppare requisiti comuni e di realizzare un’infrastruttura Cloud europea.

La missione di GAIA-X 7 è quella di costituire una confederazione di servizi Cloud all’interno di un ecosistema open, trasparente, omogeneo e resiliente.

 

4 trend per il Cloud Italia 2022

 

“Molte volte ormai hai subito l’assalto della sorte. Tu, però, non ti sei arreso, ma sei balzato in piedi e hai resistito con maggiore risolutezza. Il valore, quando è sfidato, si moltiplica” (Seneca, Lettere a Lucilio, XIII,V).

Dal momento che le sfide del Cloud Computing in Italia, come visto, sono più di una e tanto impegnative da diventare programmatiche, quali sono le opportunità di valore che da esse possono emergere?

La domanda è lo spunto per la seconda parte dell’articolo, nella quale intendo fare focus su 4 macro trend Cloud 2022.

 

1.      Dall’autonomia tecnologica alla sovranità digitale

 

L’autonomia tecnologica è la prima sfida della strategia Cloud Italia. Vincerla ha come premio la sovranità digitale prioritaria per ogni tipo di organizzazione, dalle imprese ai governi.

Stando all’analisi Gartner, i servizi di cloud pubblico riguarderanno il 90% dell’innovazione in materia di dati e di analytics, su scala globale. Ne consegue che non sarà possibile realizzare un’autentica sovranità digitale, senza guardare al clouding come elemento centrale.

Ogni organizzazione, pubblica o privata, nei vari Paesi UE, dovrà affidarsi a un provider Cloud qualificato dal punto di vista della privacy e del trattamento dei dati, al fine di evitare la perdita di controllo del flusso delle informazioni. Senza compromessi.

 

2.      Hybrid Smart Working

 

La condivisione delle informazioni e dei software nella nuvola informatica, apre scenari di opportunità per l’accesso da remoto. Ciò si traduce in nuove modalità di lavoro e in un’evoluzione dello Smart Working, così come sperimentato durante la Pandemia del 2020.

Dallo studio “Resetting Normal: Defining the New Era of Work”, realizzato da Adecco Group, emerge che il lavoro nel prossimo futuro avrà una dimensione ibrida. Non soltanto da remoto e non soltanto in presenza.

Il New Way of Work è flessibile, orientato a migliorare la produttività e garantisce la corretta work life balance.

Il ruolo che gioca il Cloud Computing è fondamentale, perché permetterà ai team aziendali di contribuire in forma collaborativa e di interagire, senza obbligatoriamente trovarsi nel medesimo luogo.

 

3.      Sicurezza informatica

 

Nel 2021 gli obiettivi critici in Europa hanno subito un numero di attacchi informatici doppio rispetto al 2020.

Un dato che fa capire come la Cybersecurity è più che una tendenza transitoria. Parliamo di un ambito di intervento destinato a diventare un asset strategico direttamente collegato al successo della tecnologia Cloud.

Senza investimenti su sicurezza, trust e privacy, i Cloud provider non vinceranno né la sfida del controllo, né quella della resilienza. La crescita delle infrastrutture Cloud deve perciò andare di pari passo con le misure attuate dai provider per ridurre i rischi degli attacchi informatici e con i fondi destinati a prevenirli.

 

4.      Sostenibilità Cloud: la nuvola è green

 

Il trend che si apre con l’adozione del Cloud Computing su larga scala è parte del processo di trasformazione IT in un settore sostenibile per l’ambiente.

Il Cloud è green? Le intenzioni dei big del comparto sembrano andare in questa direzione.

  • Amazon continua il percorso per alimentare le proprie attività operative con il 100% di energia rinnovabile entro il 2025.
  • Google ha fissato entro il 2030 l’obiettivo di operare in tutti i data center e campus con energia carbon-free (h24 e 7 giorni su 7).

Secondo tale linea di condotta, i fornitori di servizi cloud lavorano per migliorare l’utilizzo dell’energia rinnovabile e per fornire piattaforme, per applicazioni e dati, più efficienti in termini di emissioni di carbonio.

Inoltre, il modello di Cloud Computing, basato sulla condivisione delle risorse, consente di utilizzare in modo ottimizzato i server. I data center localizzati, infatti, utilizzano mediamente il 10% delle proprie potenzialità poiché i provider acquistano risorse di elaborazione e storage maggiori rispetto al reale fabbisogno.

Ciò lascia presagire una tecnologia che non soltanto facilita l’accesso alle informazioni digitali, ma lo fa con impatto ambientale ridotto.

La migrazione al Cloud pubblico può ridurre le emissioni di CO2 di 59 milioni di tonnellate all’anno, pari a togliere dalla strada qualcosa come 22 milioni di automobili.

 

Conclusione

 

Le sfide del Cloud Computing Italia 2022 possono essere correttamente contestualizzate soltanto nell’ambito di una strategia nazionale, europea e globale.

La nuvola informatica, infatti, per le sue caratteristiche intrinseche è dematerializzata e delocalizzata e questo la porta a fronteggiare problematiche connesse a:

  • Autonomia
  • Sicurezza
  • Resilienza

Negli scenari del prossimo futuro, la diffusione dei servizi cloud diventa  funzionale per:

  • Sovranità digitale
  • New Way of Work
  • Cybersecurity
  • Sustainability.

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